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LE VALUTAZIONI MULTIDIMENSIONALI

di Luca Antognoni
Aggiornato al 27 Febbraio 2019
Aggiornato al Settembre 15th, 2020
Valutazioni multidimensionali

Cosa sono le Valutazioni MultiDimensionali (VMD) e quali elementi bisogna tenere presenti per la corretta interpretazione dei punteggi e per la redazione del PAI? Ne parliamo in questo articolo.

 

Definizioni in letteratura

Iniziamo con tre definizioni ufficiali di Valutazione Multidimensionale. La prima è quella del National Institute of Health (Usa) del 1987:

“…valutazione nella quale i numerosi problemi della persona fragile vengono riconosciuti, descritti e spiegati, quando possibile, e nella quale vengono inquadrate le risorse assistenziali e le potenzialità residue, definito il bisogno di servizi e messo a punto un piano coordinato di cura specifico e orientato per problemi…”.

 

Già dal 1987 si parlava di “anziano fragile” come soggetto portatore di problemi complessi da gestire in maniera integrata. Di seguito un’altra definizione ricavata da Wikipedia:

“Il processo curativo assistenziale della persona (tipicamente anziana) si basa sulla valutazione multidimensionale geriatrica (VMD), che valuta i diversi componenti che concorrono allo stato di salute e di benessere dell’anziano, e cioè i versanti biologico, psicologico e sociale; la sua utilizzazione prevede la collaborazione interdisciplinare (in particolare di infermiere, assistente sociale, riabilitatore, oltre al geriatra e al medico di famiglia) nella promozione degli interventi, anche preventivi oltre che curativi, per assicurare la migliore cura-assistenza all’anziano, e tenendo sempre presente l’obiettivo primario rappresentato dalla conservazione della autosufficienza e di una buona qualità di vita.“

 

In ultimo cito Ferrucci L. e Marchionni N. e il Gruppo di lavoro sulla Valutazione Multidimensionale, 2001:

“Questo approccio diagnostico globale, attraverso l’utilizzo di scale e strumenti validati, consente di individuare un piano di intervento sociosanitario coordinato e mirato al singolo individuo”. Gli scopi e le caratteristiche della VMD sono di arrivare a una conoscenza dell’anziano sotto diversi punti di vista, nel determinare le sue necessità, nel consolidare un metodo di lavoro, nel misurare i risultati di un intervento, nell’offrire un linguaggio comune tra professionisti diversi, nell’individuare gruppi a rischio e nel tradurre i bisogni assistenziali in organizzazione.”

In parole semplici

Possiamo definire una Valutazione MultiDimensionale (VMD) come un processo per la valutazione oggettiva delle problematiche delle persone fragili e la condivisione di tali informazioni in equipe. La VMD prevede la compilazione di scale e l’utilizzo di strumenti validati, per rendere oggettivi e condivisibili le informazioni sull’utente al fine di fornire all’equipe gli strumenti per progettare e attuare un piano di miglioramento della qualità di vita della persona fragile.

Item e scaglioni

È importante sapere che ogni singola domanda, definita Item, corrisponde a un indicatore. La somma dei vari punteggi ottenuti nelle varie domande (eventualmente elaborate da elementi non numerici) produce un risultato finale, che viene valutato sulla base di scaglioni detti cut off. Ogni scaglione corrisponde a un livello di gravità o alla presenza di una determinata problematica.

Gli indicatori come unità di misura

Prendiamo come esempio la Barthel Index. La scala Barthel dà un punteggio massimo di 100 punti.

Gli indicatori che compongono la scala sono molteplici e riguardano i vari aspetti della persona: abbigliamento, alimentazione, deambulazione. Ipotizziamo oggi di ottenere un punteggio di 50 punti e di ottenere lo stesso punteggio tra un mese. Ciò potrebbe farmi pensare che la situazione sia rimasta invariata dato che il punteggio finale nel tempo non è cambiato, ma non è così.

Potrei infatti essere migliorato nel tempo sull’indicatore abbigliamento ma peggiorato sulla deambulazione, pur ottenendo un punteggio complessivo per tutti gli indicatori identico alla rilevazione precedente. Ciò che devo analizzare sono infatti i valori dei singoli indicatori e non la somma dei punteggi degli stessi. I valori degli indicatori devono perciò essere utilizzati singolarmente, come unità di misura per poter valutare obbiettivi e risultati specifici di un piano assistenziale individuale.

I vantaggi del Dossier Elettronico

sistemi informatici possono fare una grossa differenza nel rappresentare le Valutazioni MultiDimensionali, ecco alcuni vantaggi:

  • Elaborazione automatica dei calcoli: il sistema elabora i punteggi al posto dell’operatore, riducendo il rischio di errori di distrazione e facilitando l’interpretazione dei cut off, ovvero degli scaglioni.
  • Scadenziario e agenda: i programmi aiutano a impostare scadenze normative e organizzative, che altrimenti dovrebbero essere segnate dall’operatore manualmente.
  • Rappresentazione intuitiva: le variazioni e l’evoluzione dei punteggi delle valutazioni nel tempo possono essere rappresentati visivamente sotto forma di grafici e tabelle, più agevoli e immediate da consultare.
  • Integrazione col PAI: i dati delle valutazioni possono essere resi disponibili nelle schede del PAI. Si possono studiare dei percorsi guidati (workflow) in base ai punteggi ottenuti e aiutare l’operatore nella pianificazione delle attività, organizzando il lavoro in modo efficace.

Ecco un software che potrebbe aiutarti: vai a Cartella Utente 4.0

 

Le Valutazioni MultiDimensionali più note

Le schede più famose (ne cito solo alcune) sono:

Rischio Lesioni

  • Scala Norton
  • Scala Braden

Valutazione del Rischio per Cadute

  • Scala Conley
  • Scala Tinetti
  • Scala ReTos
  • Scala Morse
  • Scala sul Modello Hendrick

Valutazione del Livello di Autonomia

  • Scala ADL
  • Scala IADL
  • Scala AADL (all’interno della LG Regione Toscana sulla Fragilità dell’Anziano)
  • Scala Barthel
  • Scala PPT
  • Berg Balance Scale

Valutazione delle Condizioni Cognitive

  • S.P.M.S.Q.
  • Mini Mental State Examination
  • Test dell’Orologio
  • Clinical Dementia Rating Scale

Valutazione Disturbi Comportamentali

  • N.P.I.
  • Delirium Rating
  • Geriatric Depression Scale

Valutazione dei Bisogni Infermieristici

  • Scala S.VA-MA.
  • Mini Nutritional Assessment MNA
  • Scala EBS (all’interno di slides sull’alimentazione)
  • MNA 2
  • MUST

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto alcune definizioni di Valutazione MultiDimensionale della persona fragile, abbiamo analizzato la loro composizione in indicatori, domande e punteggi derivanti. Abbiamo infine affrontato l’interpretazione di indicatori /item e scaglioni/cut off, ai fini della progettazione e attuazione del piano assistenziale individuale. I sistemi informatici apportano notevoli vantaggi nella gestione delle scale MultiDimensionali: calcoli automaticischedulazione automatica delle compilazioni, rappresentazione grafica e integrazione col PAI. Abbiamo citato infine una lista delle più note Valutazioni MultiDimensionali in uso. Se cerchi un software per gestire le scale multi-dimensionali potrebbe interessarti Cartella Utente 4.0 .

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Luca Antognoni

About Luca Antognoni

Da sempre appassionato di tecnologia e innovazione, sono cresciuto con la convinzione che gli strumenti informatici dovessero essere al servizio del sociale e del miglioramento continuo. Oggi applico la mia conoscenza del software e dei processi relativamente l'informatizzazione dei servizi socio-sanitari per migliorare l'assistenza alla persona.