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Supporto psicologico dentro e fuori l’ospedale con Soleterre

di Softwareuno
Aggiornato al 8 Settembre 2020
Gli psicologi della Fondazione Soleterre

Oggi oltre 500 tra operatori, pazienti e famigliari hanno ricevuto supporto psicologico da Fondazione Soleterre per l’emergenza Coronavirus. L’iniziativa, partita dal San Matteo di Pavia, si è estesa a livello nazionale e oggi si concentra sulle scuole e sulla loro ripartenza.
Articolo a cura di Federica Villa – Fondazione Soleterre

I PRIMI CASI

I casi in Lombardia iniziavano a crescere quando Fondazione Soleterre decise di scendere in campo nei reparti di terapia intensiva, pronto soccorso e malattie infettive di uno degli ospedali simbolo dell’emergenza Covid-19: il Policlinico San Matteo di Pavia.

I PROFESSIONISTI

In poche ore Soleterre ha formato squadre di psicologi per raccogliere nei reparti Covid-19 paure, angosce, frustrazioni di operatori sanitari, pazienti e loro familiari. Un’esperienza unica nel panorama italiano che ha coinvolto un gruppo di 14 professionisti presenti ogni giorno a tutte le ore nei reparti Covid-19 per un totale di 268 colloqui svolti a beneficio di 423 operatori sanitari, 31 pazienti Covid-19 e 30 loro familiari.

UN NUOVO MODELLO TERAPEUTICO

È stato elaborato un nuovo Modello Terapeutico di gestione del trauma, che ha raccolto buone pratiche ed evidenze consolidate durante i tre mesi nella prima linea, gettando le basi per estendere il servizio di supporto psicologico fuori dall’ospedale, nelle province più colpite.

L’EVOLUZIONE

È così che si è evoluto il modello Soleterre: mobilitando i propri psicologi presenti sul territorio affinché possano dare supporto gratuito a tutte le persone che hanno difficoltà a tornare ad una vita più vicina alla normalità a causa di quello che hanno vissuto (chi ha affrontato un lungo ricovero, chi ha perso un familiare, chi ha prestato servizio nelle terapie intensive, chi ha perso il lavoro).

NUOVE SFIDE

Le prime attività sono già state avviate o sono in partenza nelle province più colpite di Bergamo, Milano, Pavia, Lodi, tra cui alcune scuole per sostenere gli studenti nella delicata fase del rientro e centri diurni che accolgono persone con fragilità.
L’obiettivo è arrivare ad almeno 500 persone beneficiarie del sostegno entro la fine dell’anno.

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