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Montessori abbraccia le demenze recensione del libro

di Softwareuno
Aggiornato al 28 Maggio 2021
Aggiornato al Gennaio 24th, 2022

Recensiamo oggi il libro “Montessori abbraccia le demenze” scritto da Anita Avoncelli, esperta di pedagogia della terza età e promotrice del Modello Montessori per la demenza che unisce la pedagogia montessoriana con i concetti di retrogenesi di Reiseberg.

Formatrice, care project, consulente per realtà socio sanitarie nell’ambito gestionale ed organizzativo si propone di far conoscere questo innovativo approccio alle realtà socio-sanitarie con lo scopo di ripensare l’idea di cura delle persone affette da demenza.

Il Metodo Montessori tradizionalmente applicato al bambino è oggi ampiamente conosciuto anche per quanto riguarda la pedagogia dell’anziano affetto da demenza. Lo scopo è quello di andare oltre la diagnosi per incontrare quella che è la storia e la biografia del paziente stesso.

Ambiente, libertà, autonomia e individualità rappresentano i capisaldi di una visione che affronta il tema della presa in carico del paziente con i principi base dell’umano e delle scienze dell’educazione. Questo approccio si è rivelato un valido modello di intervento per le realtà socio-sanitarie italiane, il quale può supportare non solo i professionisti ma anche le stesse persone con demenza.

La famiglia del paziente ha un ruolo centrale e deve essere sempre coinvolta durante tutto il percorso proprio per la conoscenza che ha della biografia, dell’identità del suo famigliare.

L’ambiente è un altro aspetto da tenere in considerazione come vero e proprio indice di risposta da parte della persona. Permette, infatti, di poter effettuare delle scelte in piena libertà e autonomia attraverso il movimento. L’ambiente diventa, quindi, elemento di cura.

Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla relazione, intesa come “presenza che cura”, che i sanitari dovrebbero instaurare con il paziente durante il processo di cura. Non basta acquisire una tecnica. Una terapia senza una pedagogia, infatti, risulta essere un approccio sterile se tralascia l’essere umano nella sua complessità fatta di una sua storia e interazione.

Il Modello Montessori per le demenze rappresenta, quindi, un approccio di supporto al personale sanitario nel cogliere l’evoluzione della malattia ed essere concretamente un sostegno per il paziente stesso ma anche per la famiglia.

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