La pandemia da Covid-19 ha profondamente modificato la vita e la quotidianità di tutto il mondo, ma tra le varie transizioni che abbiamo affrontato in questi mesi, c’è stato anche un cambiamento positivo: il nuovo atteggiamento verso le tecnologie digitali, che hanno aiutato a creare ponti di comunicazione tra persone, tra ospedali e pazienti a domicilio, tra le RSA e le famiglie degli ospiti. Sistemi che hanno consentito di raccogliere dati sull’epidemia e di elaborarli, creando modelli previsionali che potessero orientare le decisioni dei governi.
Di seguito l’articolo pubblicato sulla rivista CURA, scaricabile anche questo link
Secondo la ricerca sulla ‘Connected Care’ nell’emergenza Covid, a cura dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, il 56% dei medici di medicina generale e il 37% degli specialisti che non avevano mai usato le nuove tecnologie nel loro lavoro si sono convertiti dopo l’arrivo della pandemia, integrando gli strumenti digitali nella pratica medica.
Anche la tele-medicina, che permette di fornire assistenza e consulti a distanza, ha riscosso degli ultimi mesi molto successo, perché aiuta a creare sistemi che interconnettono équipe medica e pazienti, per assisterli sul territorio, liberando i reparti in ospedale.
Nelle RSA e in generale nelle strutture socio-sanitarie, è stato necessario limitare gli accessi dei famigliari e qui sono stati fondamentali gli strumenti per la tele-comunicazione. App come Portale Parenti, che abbiamo sviluppato, permettono attraverso chat e videochiamate di far comunicare gli ospiti con i loro famigliari o tutori attraverso uno strumento semplice, protetto e sicuro.
Altra richiesta che abbiamo ricevuto dalle strutture socio-sanitarie clienti è stata quella di sviluppare un sistema di monitoraggio degli ospiti con sintomi Covid. Abbiamo allora creato il Cruscotto Covid, una piattaforma che permette di monitorare l’andamento degli indicatori di rischio basati su parametri vitali quali febbre e saturazione.
Portale Parenti e Cruscotto Covid sono solo alcuni esempi di come il mondo digitale possa rispondere a nuove necessità. La stessa raccolta di dati sui tamponi, sui loro esiti in una cartella elettronica può rendere più rapide le procedure, consentendo di monitorare la salute degli ospiti in tempo reale e di archiviare correttamente i dati della cartella.
Oggi il Covid si batte però soprattutto sul territorio ed è per questo che ospedali ed aziende socio-sanitarie si stanno rivolgendo alla telemedicina. Softwareuno, insieme al gruppo Zucchetti, ha sviluppato Zlife, la soluzione per il telemonitoraggio, la telemedicina e la telesalute. Lo strumento consente ad una centrale operativa di controllare l’andamento della salute del paziente attraverso device di semplice utilizzo come gli smartwatch, che raccolgono i dati dei parametri vitali per trasmetterli alla centrale attraverso una app.
Per concludere, dal mondo digitale arrivano dei validi alleati per controllare il virus. Non sono supereroi ma strumenti concreti che sta a noi implementare ed utilizzare nel migliore dei modi, sulla base della realtà in cui operiamo. Strumenti che per funzionare al meglio devono essere interoperabili, devono cioè comunicare tra loro e creare un sistema interconnesso dove al centro stia sempre l’uomo.