Il 24 giugno presso Residenze per Anziani Città di Treviso (ISRAA) si è tenuta la conferenza “CONSAPEVOLEZZA E COMUNITÀ – nuovi strumenti per una comunità che cura”.
Riorganizzare le comunità: lavorare su solitudine e decadimento cognitivo
L’evento si è aperto con l’intervento del Direttore Giorgio Pavan che ha raccontato l’attenzione di ISRAA per le problematiche della demenza e per le persone con questa fragilità, nel territorio di Treviso. Sono 4 le residenze di ISRAA, a cui si aggiunge un Senior Cohousing, dedicate all’erogazione di servizi socioassistenziali per queste fragilità, servizi che sono stati organizzati basandosi sulla reale domanda del territorio. Secondo il Direttore sono oggi due i grandi temi attorno ai quali riorganizzare le comunità: il tema della solitudine e il tema del decadimento cognitivo. Il termine ed il tema della “comunità” è un tema oggi più che mai di attualità. Viviamo un momento storico caratterizzato da una disgregazione del senso della comunità e dall’isolamento individuale. L’iniziativa “Treviso città Amica delle persone con demenza” promossa da ISRAA, insieme ad altri importanti attori sul territorio, ha l’ambizione di affrontare queste sfide.
Creare comunità significa creare una atmosfera di attenzione e gentilezza
L’intervento di Giorgio Pavan è stato seguito dalla dott.ssa Silvia Vettor che coordina i servizi alle persone con demenza presso ISRAA e che ha presentato alcuni numeri: oltre un milione oggi sono le persone con decadimento cognitivo, altri 4 milioni di persone sono invece i caregivers coinvolti a vario titolo in questa tipologia di assistenza, dei quali circa un milione di badanti. Per quanto riguarda il Covid i numeri ci dicono che la mortalità per Covid nelle persone con Demenza è stata 3 volte più alta, per vari motivi: per la difficoltà di queste persone di accedere alle cure, perché hanno delle difese più deboli e spesso comorbilità. Secondo la dottoressa Vettor, questi due anni di isolamento sociale hanno confinato il malato e chi se ne è preso cura: oggi allo studio sono i sintomi del Long Covid. Riguardo ai caregivers c’è la necessità di sostenere chi si prende cura delle persone con demenza, e che rischia di sviluppare malattie come depressione e decadimento cognitivo, spesso anche per la solitudine in cui versa e per la sensazione di mancanza di speranza che spesso sono esse stesse causa della demenza. “Prendersi cura di questa solitudine endemica è un dovere famigliare sociale. Creare una città amica della persona con demenza, significa creare una certa visione di città e diffonderla […]. Creare comunità significa creare una atmosfera di attenzione e gentilezza, che riverbera in modo positivo in tutte le fragilità, significa entrare nell’ottica di valorizzare le persone fragili”.
Città amiche della demenza, nel mondo e in Italia
Sono stati portati alcuni esempi di iniziative di città amiche delle persone con demenza: in Olanda ad esempio sono nati i supermercati con le casse lente, in Inghilterra ad esempio le forze dell’ordine sono fornite di linee guida specifiche per relazionarsi con persone affette da demenza. Ma anche in Italia ci sono esempi virtuosi, esistono 42 comuni o frazioni “amiche delle persone con demenza”, tra queste: Macerata, Novara, Perugia, Abbiategrasso, Belluno, Arzignano, Verona Borgo Trento, ed altri.
ISRAA Treviso, progetti e collaborazioni
Oggi, oltre ai 4 le residenze di ISRAA, a cui si aggiunge un Senior Cohousing, per persone con demenza, ISRAA ha avviato altre importanti iniziative, tra queste: 5 caffè Alzheimer, percorsi individuali con specialisti a casa “SAPAD” per 120 famiglie/anno, laboratori cognitivi, percorsi di prevenzione, centri sollievo.
Oltre a queste iniziative sono in corso due progetti di portata Europea: il progetto EarlyDem e il progetto Resil4care.
Earlydem è una piattaforma per la formazione dei caregiver alla diagnosi precoce alla demenza, uno strumento digitale per la consapevolezza attraverso la formazione digitale. Il progetto, finanziato dall’Europa (2019-2022) nel programma Erasmus+, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia e con collaboratori in Francia, Grecia e Italia. Il progetto è articolato in 4 fasi, dall’analisi degli aspetti clinici, alla produzione e messa a disposizione dei materiali educativi (video), alla progettazione della piattaforma. Al momento siamo nella fase “progetto pilota”, verrà prossimamente predisposto un piano di sostenibilità e accreditamento. La piattaforma successivamente sarà accessibile al pubblico di internet e gratuita.
Il secondo progetto in corso è Resil4care, un progetto che studia l’utilizzo dei social network e le loro potenzialità per fornire un supporto ai caregivers informali su come utilizzarli al meglio e responsabilizzarli rispetto all’utilizzo di questi canali, anche attraverso la creazione di manuali e linee guida e di una piattaforma informativa. Il progetto coinvolge, oltre a ISRAA per l’Italia, enti in Valencia, una realtà francese, una slovena e una greca.