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I Robot Sociali e Assistenziali potrebbero aiutare anche te

di Tamara Bensi
Aggiornato al 15 Marzo 2021
Aggiornato al Marzo 25th, 2021

Nei prossimi anni, vedremo un aumento esponenziale delle persone che avranno bisogno di assistenza e, in contemporanea, ad una diminuzione delle professionalità disponibili. Le nuove tecnologie nell’ambito della robotica come i robot sociali e assistenziali potrebbero rappresentare un aiuto per soddisfare i bisogni dei futuri anziani, sia nella loro casa che all’interno di RSA o strutture ospedaliere, a supporto degli operatori.

IL ROBOT SOCIALE

Secondo il ricercatore associato del Media Lab Europe, Brian Duffy, si definisce robot sociale un’intelligenza artificiale che è in grado di interagire con gli esseri umani e che, al contempo, possiede anche quattro caratteristiche fondamentali:

  • Un aspetto antropomorfo
  • I riflessi sensoriali fondamentali
  • La capacità di raggiungere gli obiettivi richiesti
  • Comunicare con un linguaggio di alto livello

I ROBOT ASSISTENZIALI

I robot assistenziali fanno parte dei robot sociali, ma hanno la funzione aggiuntiva di fornire aiuto nella vita quotidiana e hanno anche la capacità di interagire con gli esseri umani.

Questi robot possono essere implementati ad esempio per aiutare la persona a salire e scendere dalla sedia a rotelle, supportare l’assunzione del pasto, aiutare nell’attività fisica o nelle attività di lettura o di gioco e di comunicazione.

Un altro aspetto in tal senso e non da sottovalutare è l’importante aspetto sociale. I robot più evoluti sono in grado di parlare alla persona e di scegliere argomenti e frasi adatte al contesto oppure all’umore (es. ricordi, cultura, gusti etc…). Tutto questo permette di fare “compagnia” all’anziano durante la giornata.

QUALI SONO VANTAGGI DEI ROBOT ASSISTENZIALI?

Uno dei vantaggi principali è quello sulla salute mentale, un amico virtuale aiuta a gestire lo stress e a tenere alto l’umore. Ma anche la salute fisica può trarre beneficio dall’impiego dei robot: alcuni modelli sarebbero in grado di allenare le persone fisicamente. Grazie a sistemi di autoapprendimento si crea tra robot e persona un legame sempre più stretto.

ALCUNI ESEMPI DI ROBOT ASSISTENZIALE

Un esempio è sicuramente il robot Brian. Ideato da Goldie Nejat, professoressa di meccanica industriale all’Università di Toronto, è progettato per gli anziani con disagi cognitivi.
Dotato di un aspetto umano è in grado di riconoscere alcune emozioni come la tristezza, la felicità o la rabbia attraverso l’analisi dei comportamenti, delle parole utilizzate, del linguaggio del corpo e dei gesti, dello sguardo e addirittura del battito cardiaco. Una volta compreso lo stato d’animo della persona riesce a rispondere di conseguenza attuando un comportamento pertinente. Se, per esempio, rileva che una persona è triste attua degli atteggiamenti per migliorarle l’umore. È inoltre in grado di monitorare i medicinali presi e di interagire attraverso giochi mnemonici.

Un altro esempio è dato da Tessa un simpatico robot a forma di ovetto caratterizzato da una giacca e da un vaso di fiori in testa. Sebbene il suo aspetto lo faccia assomigliare più ad un soprammobile, in realtà Tessa si rende molto utile sia per quanto riguarda il supporto alle persone anziane sia per gli operatori assistenziali. Infatti, è in grado di fornire agli anziani stimolazioni sociali, registra le loro abitudini quotidiane e rileva eventuali anomalie. Gli operatori, invece, accedendo alle informazioni raccolte da Tessa possono apprendere dettagliate informazioni riguardo al paziente e supportarlo nella preparazione delle visite.

Un valido alleato contro la demenza negli anziani è, invece, Paro un tenero e morbido robot a forma di cucciolo di foca. È in grado di muovere la testa, gli occhi e le pinne, riconosce la voce del paziente e riesce addirittura ad apprendere informazioni come il nome della persona e le sue caratteristiche personali e comportamentali. Gli effetti terapeutici di questo robot sono molto positivi: sono emersi miglioramenti sia a livello psicologico sia fisiologico negli anziani affetti da demenza senile. Insomma, un bel modo per curare questa malattia senza necessariamente ricorrere alla terapia farmacologica.

CONCLUSIONI

Il tema della robotica assistenziale è estremamente attuale, dato anche il rapido sviluppo delle tecnologie sempre più innovative. Il futuro è sempre più vicino e lo sviluppo di robot assistenziali sempre più sofisticati potrebbe potenziare l’autonomia delle persone e fornire ulteriore supporto e aiuto agli operatori socio-sanitari.

Progetti citati:

(1) Green Paper on Ageing: Fostering solidarity and responsibility between generations, 2021, European Commission

(2) Anthropomorphism and the social robot, 2003, Brian R. Duffy, Elsevier

(3) Meet Brian the Social Robot | Socially assistive robot | autonomous systems and biomechatronics laboratory |Goldie nejat | By Kurt Kleiner | University of Toronto Magazine (utoronto.ca)

(4) http://www.aal-europe.eu/tessa/

(5) http://www.parorobots.com/

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